3.19.2008

stella polare



Stazione Ostiense, Telefono pubblico
Chiama. Dice Stella Polare.
45 minuti.
La freccia del mare
va al bagno della stazione
entra, si toglie gli slip
li mette nella tasca del cappotto.

Prossima partenza 4 minuti binario 3
sale su un vagone in fondo, vuoto
si siede sulle sedie in fondo.
si slaccia il cappotto,
mette una mano nella tasca
si asciuga il naso col fazzoletto
la sedia si scalda


indossa un coprispalle di panno
che perderà il prossimo capodanno
un vestitino senza spalline
a tubo che sostiene il seno
una gonna a palloncino
fino al ginocchio
calze calde bianche con fiori bianchi
ricamati tono su tono
reggicalze azzurro minimale elastico
stivali arancio con cinghie
le mutandine le ha nella tasca come un fazzoletto.


E' la seconda volta che si incontrano
lei ha rivissuto questa scena già
ancora
immaginata,
sognata e
più volte vissuta
Sa che nn puo toccarsi
così le è stato detto

Mentre il treno attende la partenza prende dalla borsa
"voi siete qui". Minum Fax, legge
una cosa che a che fare con l'oca banana,
paperino paperone gastone che scopa paperina

leggere le è impossibile. è una farsa,
nelle righe sfocate legge il calore fra le cosce
la fermata stella polare
lei che esce dal vagone,
il freddo che le sale dalla gonna
il brivido che la freme.
lui che l aspetta seduto nella macchina,
lei che sale e si siede sul sedile
lui che le mette la cintura e
le passa una mano fra le gambe appena aperte
la sfiora mentre le bacia delicatamente una guancia

A quest'ora il treno è vuoto
la luce del sole sembra avere una consistenza calda
il caldo aumenta, lei si alza,
si toglie il cappotto, lo sistema sulla sedia,
sistema la borsa, sistema la gonna sotto le cosce,
sistema,
si sfiora piano e si rimette a sedere
le porte si chiudono
il treno parte
riprende il libro, il pensiero di stella polare
esterno stazione
Lui guida zitto.
non c'è niente da dire,
niente da aggiungere
ogni cosa è palese e lampante,
si puo ascoltare il suono della mano di lui
strusciare sul pomello del cambio,
staccarsi, attraversare lo spazio fino al ginocchio
la gonna fusciare alzandosi piano fino alla cintura di sicurezza.

Magliana.
Davanti a lei si siede un uomo,
ha delle braccia forti e gli occhi grandi.
lei alza gli occhi dal libro e lo guarda.
fa cinque sei volte questa cosa, lo guarda tutto
quando torna a guardargli gli occhi lui sorride.
Lei sorride a sua volta
allarga involtontariamente le gambe
ma subito le richiude.
L uomo scambia il calore che le avvampa per rossore di vergogna.
Lei si eccita di più e torna alla fascetta di soldi di zio paperone.

Acilia.
L'uomo con gli occhi di ghiaccio scende,
la guarda ancora una volta prima di uscire dal vagone
lei lo sente addosso,
di nuovo le gambe si allargano
e subito le stringe
lo segue allontarsi con lo sguardo mentre il treno riparte.

Ostia antica
Stella polare, mancano 3 fermate.
Lei si alza e va davanti alla porta
già si sente scendere piacevolmente piano
le porte si aprono
il brivido del freddo autunnale
le attraversa la schiena e la mette dritta.
senza esitare sale nella macchina,
lui l aspetta seduto dentro.


non dice una parola
la sua faccia non nasconde niente.
lei si siede sul sedile
mette le braccia sui fianchi
lui le mette la cintura incastrandogliele
dolcemente la bacia su una guancia
la mano gli scivola fra le gambe
sente il calore che da quarantacinque minuti attende
Lui accende il motore
ingrana la marcia e parte.
Parcheggia sul lungomare
le macchine sfecciano alla loro sinistra
oltre ci sono gli stabilimenti e oltre la sabbia il mare.
Dopo aver tirato il freno a mano appoggia le mani sul pube
comincia a carezzarlo
piano il dito medio comincia a stuzzicare
quel nervetto rigidito in mezzo a tanta carne gonfia.
l effetto è immediato
Il calore rossore di nuovo l avvampa

Lido Nord
nel vagone ci sono solo uomoni
con in mano aperto il giornale.
dei guardoni pensa lei.
li vede passare sul lungomare accanto alla macchina
con il loro cane che sbirciano
mentre lei ha gli occhi chiusi
la fica coperta dalla mano di lui
il volto al sole e gode.

Lido Centro
Stella Polare
prossima fermata.
si alza prende il cappotto e la borsa
si mette davanti alla porta.
sente gli occhi degli uomini addosso
come potessero leggerle nel pensiero
ed essere tutti li sul lungo mare
con un po di luccicore che brilla sull'olio di ostia e
lei che gode con gli occhi chiusi.
scende.
la guardano perchè fa molto freddo
lei ha il cappotto in mano
sale in macchina,
mette le braccia lungo i fianchi.
lui le mette la cintura
gli sistema la gonna, i capelli
dolcemente la bacia sulla guancia.
Poi la sua mano scende sulle cosce
arriva ai piedi
sposta il sedile indietro
tornando su la sfiora piano
fuochi d'articio,
prende possesso di tutto il corpo
annulla completamente ogni altra funzione volontaria.
Tutto l'interno dell'auto brucia
il calore fa ondulare la vista e appannare i vetri
viaggia stella polare



scritto a civitavecchia nella prima settimana di dicembre 2007
dedicato a Kenny e
grazie a kevin pistone, databhi, lauraC,